Anche se le campane hanno origini incredibilmente antiche e dalle più varie dimensioni, vorrei soffermarmi sull’origine del suo nome e dell’uso che nel tempo si è evoluto.
Un fatto interessante, e che sorprende non poco, è che questo strumento di metallo è stato ritrovato in diverse parti del mondo. Dalla Cina al Sud America ci sono reperti che ci indicano che le campane sono state usate dagli uomini anche se per diversi usi.
Alcuni popoli usavano le campane per motivi religiosi o per evitare stormi di uccelli, per richiamare qualcuno. Ma già dopo Cristo questi oggetti cominciarono a prendere usi più utili. Infatti si iniziò ad usare campanellini come strumenti musicali, altri le usavano per avvisare la popolazione da pericoli o di incontri straordinari.
Nel nostro territorio le campane erano usate anche dai romani e venivano chiamate “tintinnabulum” nome che si rifa’ al suono che essa emana.
Il nome cambiò in campana, anche se la provenienza non è chiara, alcuni credono perché un noto vescovo di Nola, avrebbe incitato l’introduzione dei ‘vasa Campana’ (vasi-della Campania), o campane, nel rito liturgico.
Già Plinio il Vecchio nel suo trattato Naturalis histora del nel 77 dopo Cristo, citava la produzione del bronzo in Campania, quindi si attribuisce il nome dalla regione della provenienza del materiale che si usava per fondere questi strumenti.
Successivamente, intorno al V secolo dopo Cristo, I frati cambiarono la forma e la funzione della campana. In questo periodo infatti prese un aspetto più a vaso, simile a quella che conosciamo noi oggi e venne fatta issare su di una torre che divenne nota come: campanile. La campana iniziò quindi ad assumere un ruolo fondamentale per la comunità. Sappiamo da scritti che durante il feudalismo le campane servivano ai contadini per conoscere il tempo, infatti le campane scandivano e risuonavano tutto intorno il suono di mezzogiorno e delle diciotto. I contadini in questo modo sapevano a che ora potevano mangiare il pranzo e a che ora potevano finire il lavoro quotidiano.
Le campane più antiche in Italia non sono più in uso ma ugualmente custodite con attenzione. Una si trova in provincia di Viterbo ed è del 600 circa dopo Cristo.
Anche in Molise, ed esattamente in provincia di Isernia, vi è una campana (in ristrutturazione) datata VI secolo d.C.
A Ravenna sul campanile di San Giovanni evangelista si trovano due campane del 1208, una delle due è ancora in uso perciò è la campana più antica d’Italia ancora in uso.
Ancora oggi le campane sono solite scandire l’ora ed annunciare fatti, celebrazioni o eventi.
Per me la campana ha il suono di casa, e per questo rimane un dolce suono. Ovunque ci si ritrova quel suono ancora oggi accompagna le giornate di tutte le persone.