Avete notato che le tradizioni natalizie sono in continuo cambiamento? Parte della ragione è lo scambio culturale che caratterizza i nostri tempi.
Forse però l’unica che ha subito di meno queste evoluzioni è la Befana, l’unico personaggio rimasto interamente italiano.
Mia mamma mi ha raccontato che quando lei era piccola, (era bambina negli anni ‘50), Babbo Natale non esisteva e che riceveva il suo regalo di queste festività solo il 6 gennaio. Questa rivelazione mi ha sempre incuriosito e così ho letto alcuni articoli riguardo al Natale, Babbo Natale e la Befana.
Mi è stato insegnato che il Natale -parola dall’etimologia latina che significa nascere- rappresenta appunto la nascita di Gesù bambino.
Gesù non era proprio nato il 25 di dicembre, ma che convenzionalmente i romani nel IV secolo sotto Costantino I adottarono questa data per poter unire le festività religiose e pagane.
Non a caso il Natale corrisponde con la festività ebraica di Chanukkà, con la festa del solstizio della luce dei pagani, e inoltre la festività dei romani che celebravano intorno al 25 dicembre i Saturnali. Queste feste erano dedicate all’insediamento di Saturno nel tempio ad esso dedicato. Saturno era il Dio della pace e della prosperità e in questa data i romani erano soliti a scambiarsi regali. Come si può immaginare, un po’ per convenienza e un po’ per ordine, fu scelto il 25 dicembre come data per celebrare la luce, la speranza e la nascita.
L’evoluzione del Natale è stata lunga e nell’epoca più moderna si sono aggiunte figure che ormai caratterizzano queste festività come appunto Babbo Natale e la Befana.
Il 6 gennaio è un’altra data importante per i cristiani, rappresenta infatti il giorno in cui i tre Re Magi arrivarono alla stalla per portare i loro tre doni al Divino Bambino. Questo giorno è anche conosciuto come l’Epifania- etimologia greca che vuol dire letteralmente ‘apparizione’.
Ma la Befana chi è e perché nonostante non sia poi cambiata nel tempo oggi è seconda a Babbo Natale?
Il Babbo Natale che conosciamo oggi è stato riscritto dal marketing americano e quindi ha abbandonato la sua santità per divenire accessibile anche ai non credenti in tutto il mondo esplodendo proprio negli anni ‘50, mentre della protagonista di gennaio non si sa molto e anzi si stava addirittura perdendo la sua figura.
Eppure anche la Befana ha la sua storia dalle tante sfaccettature risalenti alle feste pagane. All’inizio essa rappresentava l’anno vecchio che avrebbe portato doni, quindi speranza, per l’anno nuovo, simile appunto alle feste tradizionali romane dei Saturnali. La sua scopa rappresentava la pulizia necessaria delle case per rimuovere la polvere vecchia. Anche se dapprima fu condannata dalla chiesa Cattolica, perché troppo vicina al paganesimo, venne eventualmente accettata perché rappresentante del dualismo tra il male e il bene.
Durante il fascismo la Befana fu la festa d’eccellenza italiana, proprio a contrastare la figura di Babbo Natale che ormai cominciava a troneggiare in America.
Sicuramente le scie politiche sull’importanza della Befana proseguirono per qualche altro decennio e quindi credo che questo sia il motivo per cui mia mamma ricevesse i doni dalla simpatica vecchietta
Ahimè nel 1977 con una nuova legge questa festività fu tristemente abolita, fino a ricomparire per volontà di alcuni giovani, nel 1985. Forse furono questi 8 lunghi anni a far perdere l’importanza alla Befana. Mentre la sorte di Babbo Natale fu reinterpretata a favore di tutti, lei venne messa in secondo piano e un po’ bistrattata. Ad oggi come ogni buona tradizione che si rispetti nel Bel Paese, anche la Befana è festeggiata in maniera diversa in tutta Italia e in ogni casa.
Qualunque sia la tradizione il vecchio detto popolare afferma che “L’Epifania tutte le feste le porta via”. Regalo o no Buona Befana a tutti!
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