Amo la musica, tutta, indistintamente dal suo genere. La musica è una compagna fedele del mio stato d’animo e quindi trascorro giorni interi passando dalle stridule voci rock delle band alla musica classica. Cerco la concentrazione sulla meditazione con la musica indi, ma alla fine quella che mi mette sempre di più di buon umore è sempre la musica Gypsy Jazz. Uno stile decisamente unico, con quel filo conduttore di inizio novecento.
È stata quindi una gran sorpresa aver trovato una connessione tutta made in Italy nel Jazz. Ho sempre pensato che il Jazz fosse un genere di musica creata alla fine dell’ottocento dagli afro-americani. Infatti il Jazz è un’evoluzione dei canti Blues e dei ritmi soli e sincopati che hanno origine dai canti degli schiavi nelle vaste piantagioni americane.
Non si ha certezza di quando il Jazz abbia iniziato ad essere, ma sappiamo che fu grazie ad un italo-americano figlio di immigranti che questo genere si diffuse in America e poi in tutto il mondo. Dominic James “Nick” La Rocca era figlio di immigrati siciliani che si trasferirono in New Orleans alla fine dell’ottocento. Nick crebbe nei poveri quartieri contornato da questi suoni così energetici, imparò a suonare strumenti a fiato e divenne un vero talento con la tromba e la cornetta. Nel 1916 venne scelto come trombettista per una band chiamata “Original Dixieland Jazz Band”. Il gruppo suonò per la prima volta a Chicago, Illinois. Nick non era solo uno dei tre musicisti, ma quasi da subito si ritrovò a scrivere le musiche per il gruppo. Le loro prestazioni furono di così grande successo che nel 1917 la band registrò il primo disco di jazz a New York City. Il disco rese famosa la band e il nuovo genere musicale: il jazz.
La canzone “Tiger Rag” composta e suonata da Nick La Rocca, divenne un successo incredibile, tanto da diventare la canzone jazz più registrata e reinterpretata da sempre. Posso quindi dire di certo che Nick non inventò questo genere musicale, ma ne fu di grande importanza per la formazione della sua storia. Si può riconoscere il fatto che grazie al suo talento il jazz divenne noto in tutto il mondo.
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La Macchia Mediterranea: un ecosistema in perfetto equilibrio. Presente in alcune parti d'Italia, questo speciale bilancio ecologico si trova anche in Marocco, Spagna, e sorprendente anche in California, Sudafrica, Cile e Australia ma con nomi diversi.
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Il Giglio!
Non solo un fiore ma un simbolo dal passato millenario. Dagli Assiri ai giorni di oggi, questo simbolo è sempre stato presente nella nostra vita.
Simboleggia purezza, innocenza, ma anche sovranità dato il suo busto così eretto.
Raffigura la città di Firenze, perché quando la città fu fondata sembrerebbe che questo fiore era molto presente nei campi intorno.
Usato ancora oggi come segno di regalità ed eccellenza.
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Vi siete mai fermati a riflettere sulla sedia, cioè avete mai pensato come questo mobile fosse stato nel passato?
Ho voluto dedicare una rubrica a questo importante accessorio, perché un artista me lo ha fatto vedere con occhi diversi.
Spero che troviate la storia della sedia interessante, così come l'ho trovata io!
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E per rimanere in tema di cibo, quasi sinonimo di festività natalizie, vi presento un breve racconto su uno dei dolci più famoso al mondo: il Tiramisù.
Tante, tantissime varietà di questa prelibatezza.
Ma a voi quale piace?
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