Il profumo

Si sa che l’olfatto gioca un ruolo importante su di noi essendo questo uno dei cinque sensi che non solo ci salva la vita, ma ci da’ la possibilità di imparare e conoscere. L’uomo nella storia ha cercato il profumo ed esso ne è divenuto parte della nostra vita.
Già nelle prime forme di civiltà si ricercavano infusi di aromi per avvicinarsi a Dio.
La civiltà per eccellenza legata a questi riti è sicuramente l’Egitto. Da questo popolo l’utilizzo dei profumi si espande in tutto il medio oriente. Gli egiziani arrivano addirittura a scoprire con incredibile maestria l’arte dell’imbalsamazione e l’utilizzo degli oli, e aromi profumati per disinfettare, guarire e appunto avvicinare l’uomo a Dio.
Ma anche nella Bibbia appaiono spesso i profumi che venivano utilizzati nella vita quotidiana, il profumo veniva associato ad un ruolo sacro. Nel Libro dell’Esodo, Dio da’ indicazioni specifiche a Mosè su come costruire il Suo altare e minuziosamente spiega come doveva essere composto il profumo (resina, aromi, conchiglie odorosa, galbano, incenso puro).
Mosè inoltre stabilisce una legge sia per gli uomini che per le donne sull’uso si questi aromi.
Anche i Greci pensavano che gli esseri divini potevano apparire all’uomo solo attraverso i profumi e che questi dovevano dare piacere e stordimento. All’inizio autorizzati all’uso per gli per gli uomini solo nei matrimoni, funerali o funzioni importanti, i profumi diventarono piano, piano essenziali anche per la bellezza dell’uomo, un culto tra l’altro molto sentito in Grecia. Ovviamente i romani adottarono questa abitudine Greca e la fecero loro. Il nome profumo, infatti, deriva dal latino “perfumus”- fumo con sostanze odorose. Dalla Repubblica all’Impero, il profumo si estese ovunque. Nelle famose terme, addirittura i Romani inventano il ‘sapo’ una pasta morbida a base di grasso di capra e cenere di saponaria-antica saponetta-. A questo popolo va inoltre la riconoscenza della distillazione e l’utilizzo del vetro per il trasporto di questi importanti intrugli. Nell’impero romano i profumi perdono sempre di più il valore religioso per divenire uno strumento essenziale di medicina e igiene.
Il medioevo porta scambi ancora più ricercati tra oriente e occidente con formule di pozioni, di polveri e olii, ma i profumi diventano difficili da ottenere e diventano un prodotto soprattutto per i nobili, specialmente le dame che portavano foglie essiccate profumate in un sacchetto sotto le vesti. Nel 1347 quando la peste arriva in Italia, i profumi si usano per disinfettare ambienti contro il contagio, a Salerno si scopre la distillazione dell’alcool. Gli apotecari sostituirono gli olii con l’alcool come eccipiente del profumo e questo cambiò radicalmente il profumo, nacque infatti la profumeria alcolica.
Con il Rinascimento il profumo prende una svolta decisiva, infatti l’evoluzione delle ricerche scientifiche permettono alla chimica di sostituire l’alchimia e la distillazione migliora notevolmente offrendo una qualità superiore. Con le nuove materie che arrivano dal nuovo mondo si introducono nuovi ingredienti come la vaniglia, il balsamo del Perù, il cacao, il tabacco, ma dall’Asia arrivano anche la cannella, il benzoino, zenzero, pepe e garofano. I più grandi profumieri del Rinascimento sono italiani e spagnoli. Fu infatti Caterina de’ Medici che quando sposò il re di Francia, Enrico II, sostenne l’apertura delle profumerie italiane soprattutto a Parigi (fece lo stesso per il gelato). Interessante fatto è che in questo periodo si pensava che l’acqua fosse uno strumento per il contagio di malattie e che quindi ci si lavava veramente poco. Il profumo non venne più usato per l’igiene, ma per nascondere cattivi odori.
Il profumo più antico giunto ai nostri giorni è ‘Cologne n.4711’. Su questo profumo corrono molte legende, ma sappiamo che fu inventato nel 1792 da un professore, ambulante Giovanni Paolo Feminis della provincia di Novara. Trasferitosi al numero 4711 di Rue de Carillons a Cologna cambiò la sua formula originale dell’ ‘Aqua Mirabilis’ e inventò la famosa formula dell’’Aqua di Cologna’ che ancora oggi è a nostra disposizione.