Il Passaporto

Finalmente si può tornare a viaggiare (o quasi). Mentre aspettavo il mio turno alla dogana in aeroporto ho veramente dedicato attenzione al nostro bellissimo passaporto. Impossibile non notare che alcuni viaggiatori intorno a me hanno un passaporto verde, blu, nero o rosso. Questi colori sono dettati dalla religione (il verde apparentemente era il colore preferito di Maometto e perciò usato dai paesi mussulmani), o dalla regione di territorio. Il nostro rosso vinaccia per esempio è di questo colore perché anticamente i popoli nord europei usavano molto questo colore come e perciò è stato adottato dalla comunità europea. Anche nazioni che vogliono entrare nell’unione hanno questo colore. ll simbolo che poi contraddistingue una nazione da un’altra su questo importante documento è lo stemma governativo.
Ma avete notato quanto è bello quello italiano? In questo periodo di emergenza lo stemma appare spesso anche in tv, ma sempre, solo recentemente mi sono accorta di come sia formato.
Questo emblema rappresenta la Repubblica Italiana, ma la sua composizione merita cinque minuti di attenzione. Questo è composto da tre elementi: la stella che si trova al centro e rappresenta l’Italia territoriale, la ruota dentata che racchiude la stella. Questa ruota rappresenta l’attività lavorativa su cui è basata la nostra costituzione. Il particolare più difficile da individuare è il terzo elemento: la corona di foglie che l’avvolge. In realtà questi sono due differenti rami. Infatti uno è un ramo di ulivo simbolo di volontà di pace da parte della Nazione, fratellanza interna e internazionale.
Il secondo ramo invece è di quercia. Questo albero incarna la forza e la dignità del popolo italiano.
L’emblema venne scelto dopo un concorso indetto dallo Stato, venne firmato e adottato ufficialmente dal Presidente della Repubblica Enrico De Nicola nel 5 maggio del 1948. L’artista di questa opera fu Paolo Paschetto, un professore della provincia di Torino, ornato dalle Belle Arti di Roma, fu anche autore di molti francobolli inclusa “la rondine” che fu il primo francobollo italiano di posta aerea.
Note particolari che ho trovato  sui passaporti una è che la regina d’Inghilterra non ne possiede uno, e la seconda che in Città del Vaticano il passaporto numero uno deve appartenere sempre e solo al Papa.

Buon viaggio a tutti!