Roma ha un rapporto veramente unico con l’acqua. È una città con molte sorgenti naturali nel sottosuolo. Basta ricordare gli eventi storico religiosi dell’abbazia delle Tre Fontane, dove la legenda narra che San Paolo venne decapitato e la sua testa rimbalzando per tre volte diede origine a tre sorgenti d’acqua –aquas salvias– o la chiesa della Madonna del pozzo, dove dal terreno improvvisamente emerse dell’acqua dove I presenti videro ondeggiare l’immagine della Madonna.
Già I primi romani capirono l’importanza dell’acqua come bene prezioso e attraverso gli ingegnosissimi acquedotti furono in grado di poterla gestire, muovere e controllare a secondo la loro esigenza. Non a caso riuscivano a riempire il Colosseo o altre arene con acqua con molta semplicità. La Roma della fine del 1600 cominciò ad arricchire la città con fontane di abbellimento come la fontana dell’acqua Paola (meglio conosciuta come Il Fontanone) nel ‘700 apparve la fontana di Trevi poi la Barcaccia, e tante altre. Fu però a fine ottocento che si cominciò, invece, a pensare di costruire piccole fontanelle affinché anche nelle borgate, il popolo potesse usufruire di questo bene così prezioso in modo gratuito. L’idea nacque nel 1872, subito dopo l’Unità d’Italia, in via della Cordonata venne installata una fontanella a tre canne, altre di quell’epoca furono messe a piazza del Pantheon una e in via San Teodoro l’altra (tutt’oggi in uso).
Agli inizi del 1900 arrivarono però queste curiose fontanelle dalla forma cilindrica e dalla buffa canna. La canna che gettava acqua aveva delle sembianze di un grande naso, da qui simpaticamente i romani cominciarono a chiamare queste fontanelle: Nasoni.
I Nasoni, che versano rigorosamente solo acqua potabile, si trovano sparpagliate in tutti gli angoli di Roma, sono fatte di ghisa che permette di mantere la temperatura dell’acqua sempre gradevole. Se ne contano più di 2000 modelli tutti con la stessa inconfondibile forma, ma dai diversi abbellimenti. I Nasoni fanno parte del preziosissimo patrimonio storico di Roma e la città ha infatti dedicato un’ applicazione per trovare il Nasone più vicino alla località in cui ci si trova, questo perché bere da un Nasone è un’esperienza che è consigliata a tutti i turisti che visitano Roma.