Come ogni anno anche questo anno ci siamo concessi qualche giorno di incantevole relax nella bellissima isola di Mackinack, nel nord del Michigan. Questa incredibile isola, una vera gemma conosciuta veramente da pochi, si trova tra nell’immenso lago del Michigan e l’altrettanto immenso lago Huron. Per arrivarci bisogna prendere un traghetto, ma la cosa più straordinaria è che in questa piccolissima isola, di appena 11 chilometri di strada asfaltata, non esistono macchine. L’unica forma di trasporto sono le carrozze trainate da grandissimi cavalli o le biciclette (non elettriche).
Amo questa isola e la magia che ogni pietra emana! Piena di storia, per lo più vittoriana che è molto evidente negli edifici delle elegantissime ville. Sorprende anche per la sua geologia, infatti camminando nell’entroterra si arriva ad un punto dove si può godere di un panorama incantevole incorniciato da questo antichissimo arco naturale. L’erosione geologica calcarea, regala questa affascinante forma ad arco che è stata creata dallo scioglimento dei ghiacci post-era glaciale.
Era, ed è un’isola sacra per i nativi, e le nazioni degli Ojibwa (Chippewa) e Odawa che occupavano questi territori e nell’isola facevano un pellegrinaggio spirituale (l’equivalente della Mecca, o San Pietro). Il nome che gli Odawa diedero all’isola fu Michilimackinac, che significava “Tartaruga Grande” per la sua forma che ricorda questo animale.
I primi europei che esplorarono queste zone furono i francesi nel 1612. Rimasero ovviamente incantati dalla bellezza delle coste e l’acqua cristallina, decisero di usare questi luoghi come posto di scambio mercantile soprattutto di pelliccia e i gesuiti fondarono delle missioni Cattolica. Il primo gesuita missionario fu il francese padre Jaques Marquette che si stabilì nell’area intorno 1671. Nel piccolo mercantile di Mackinack Island c’è un bellissimo parco, ai piedi del forte militare. Al centro del parco si erige fiera la statua di bronzo di Marquette, che fu tanto ammirato anche dai nativi. Mentre spendevo i miei dieci minuti di osservazione sulla statua ecco che mi cadde l’occhio sulla firma dello scultore: Gaetano Trentanove.
Ovviamente da brava italiana ho provato subito un pizzico di orgoglio nel vedere che c’è qualcosa di italiano nell’isola e che quel qualcosa aiuta ad abbellire il luogo. Ho dovuto ovviamente indagare di più su questo artista e sono rimasta molto colpita dalle sue abilità poco conosciute tra la comunità italo-americana.
Trentanove era un fiorentino, che per la sua bravura fu invitato, a fine dell’ottocento, nel Milwaukie ad aprire un suo studio. Insegnò arte anche nell’accademia Layton Art Gallery, sempre in Wisconsin. Ricevette la cittadinanza americana, ma da bravo italiano trascorse comunque più parte del suo tempo a Firenze. Scelse di ritirarsi dal suo lavoro nella sua città natale dove nel 1937 morì. Gran parte delle sue opere sono sparse negli States, tra Washington D.C., Illinois, Michigan e Wisconsin, alcune come la statua nella loggia del Mercato Novo di Firenze, sono in Toscana.
Personaggi poco conosciuti che lasciano traccia di sé stessi nel mondo, rappresentando l’italianità con fierezza e modestia.