Si sa che la scaramanzia ha un forte ascendente sulla quotidianità delle persone, e nonostante essa sia in contrapposizione con la scienza e la conoscenza dei fatti, ancora oggi viene adottata come supporto da molte persone. In realtà le superstizioni hanno radici lunghissime che tramandate da generazione a generazione, che nel tempo hanno cambiato significato pur mantenendo una radice nella storia.
Si è sempre voluto dare una spiegazione agli eventi circostanti perciò spesso già nella preistoria si faceva uso di riti magici e si utilizzavano oggetti per scacciare gli inspiegabili fatti. Insomma la scaramanzia nasce per poter avere un controllo, anche se finto, su eventi inspiegabili.
Facciamo un salto indietro nella storia, e andiamo a vedere dove alcune di queste credenze ebbero inizio e perché…
Il primo gesto di cui vorrei parlare, che è ancora molto diffuso nei nostri giorni, è l’incrociare le dita. Questo gesto ha origini medievali, si pensa risalga all’epoca della peste. La gente moriva senza che se ne capisse il motivo, la contagiosità della malattia sterminava interi villaggi, le persone pensavano che il diavolo potesse entrare nel corpo delle persone attraverso le dita. Incrociare le dita era una rappresentazione della croce, e un augurio per fermare la diffusione del maligno.
Sempre in questo periodo storico e sempre legato alla religione proviene la credenza dell’ombrello aperto in una casa e di come questo portasse male. I sacerdoti, infatti, venivano chiamati per dare l’estrema unzione nelle case dove c’era un moribondo e portavano con loro un ombrello che aprivano per la liturgia. Aprire quindi l’ombrello in casa aveva un significato legato alla morte che venne tramandato fino ai giorni d’oggi.
Dal medioevo deriva anche la fobia per il gatto nero. Questi felini sono sempre stati adorati nell’antichità e proprio per questo papa Gregorio IX nel 1200 li classificò come servi di Satana. All’epoca il papa fece una vera e propria Guerra ai simboli pagani, si pensa infatti che la scarsità dei gatti abbia contribuito alla diffusione della peste che avveniva attraverso i ratti.
Nel 1600 I puritani erano talmente convinti che i gatti, soprattutto neri, fossero così diabolici che cominciarono a dare loro la caccia proprio come le streghe.
Il passaggio sotto la scala ha origini egizie. Gli egizi sappiamo fossero molto devoti al triangolo e una scala appoggiata contro un muro formava un triangolo, passarci sotto voleva dire sconsacrarne la forma e quindi attirare le ire degli dei, i cristiani adottarono la stessa credenza.
L’usanza del sale e dell’olio che cadessero e portassero sfortuna deriva dagli antichi romani, quando lo scambio tra le merci non era semplicemente monetario. Il sale e l’olio avevano un’importanza commerciale piuttosto elevata, perderne anche solo un poco era un problema significativo a livello economico per lo sciagurato mercante o compratore.
Anche lo specchio rotto ha origini romane. Gli specchi erano un oggetto di lusso, perciò romperne uno poteva essere un danno piuttosto costoso. Si pensa inoltre che visto il potere che lo specchio ha di riflettere l’immagine si pensasse potesse riflettere anche l’anima. Rompere uno specchio voleva quasi dire uccidere quella persona, inoltre i romani pensavano che il corpo si rinnovasse ogni 7 anni, perciò se l’immagine riflessa si rompeva ci si doveva aspettare almeno 7 anni di cattive cose.
La lista continua, ma per oggi ci fermiamo qui. Voi a quale credete di più?
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