Spesso usiamo dire delle frasi senza saperne l’origine. Oggi voglio parlare di alcune più comuni e scoprire perché le usiamo. Iniziamo con la prima fase: “Stare al verde”
Nonostante il colore verde che solitamente è associato a qualcosa di positivo, “stare al verde” in realtà vuol dire non avere più soldi. Sull’origine dell’uso di questa espressione ci sono diverse teorie. Quella che io ritrovo più affascinante si rifa’ all’idea di quando anticamente la base di un cero era dipinta di verde. Quando questo cero si consumava e ne rimaneva solo il colore, appunto verde, ad indicarne la fine; sembrerebbe che le candele venissero usate nelle aste come indicatore per il tempo, e perciò quando la candela, o il cero, arrivava al verde non si potevano più fare offerte; da qui, probabilmente, l’associazione del colore al denaro.
Un’ altra espressione, molto diffusa in Italia, “in bocca al lupo” invece sembra avere origini ancora più lontane. Si pensa infatti che questa frase, o qualcosa di molto simile, provenga dall’antico Greco, con l’auspicio che la persona non si allontanasse mai dalla retta via (vi ricorda qualcosa?). Prendere un’altra strada poteva comportare problemi e pericoli, come l’incontro del lupo. Il lupo ha avuto sempre una forma malvagia nella storia dell’uomo, perciò questa frase come altre formule vennero adottate come antidoto contro il male. Ricevere un “in bocca al lupo” è un augurio di trovare fortuna per sconfiggere il male, quindi la risposta “crepi -il lupo-” è decisamente appropriata.
Non si può però non menzionare la legenda dei fondatori di Roma. La famosa lupa che allattò i due gemelli Romolo e Remo, cambiò l’interpretazione di questa già nota frase. Con questa legenda, la lupa che, pur essendo pericolosa, si prese cura dei più fragili sfamandoli e proteggendoli. Quindi stare “in bocca al lupo” cambiò significato e diventò auspicio per ricevere protezione. E’, dunque, anche corretto che a questo augurio alcuni rispondano “grazie”. L’auspicio in questo caso è rivolto appunto nel ricevere una protezione contro la mala sorte.
Altra frase che colpisce spesso gli stranieri è “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Anche se è un riadattamento all’originale che vedeva ‘quattro’ invece di ‘gatto’, questa frase sembra apparire nel nostro quotidiano ufficialmente nel 1967. Il gatto rappresenta un animale molto agile, abile e soprattutto imprevedibile, quindi difficile da catturare e tenere in cattività. È un modo di dire che si usava tra i contadini per ricordare di non contare sulla quantità di ciò che era coltivato prima di averlo effettivamente raccolto.
Ho avuto non poche difficoltà a scoprire invece da dove proviene il detto “avere l’oro in bocca”. Originariamente pensavo si riferisse al caffè, ma cercando qua e là ho trovato il ricorrere del legame di questa frase ad una tradizione siciliana. Sembrerebbe che la sera prima di un fidanzamento ufficiale, la ragazza (solo se primogenita) andava a nascondere un oggetto (soprattutto d’oro) tra le bocche dei mascheroni delle fontane. Il giorno seguente tutte le giovani nubile andavano alla ricerca del prezioso oggetto con la speranza che portasse loro fortuna per un prossimo fidanzamento. Quindi chi si svegliava prima aveva più possibilità di trovare questo tesoro. Ha effettivamente senso pensare anche ad ‘avere l’oro in bocca’ quando ci si sveglia presto, non solo l’oro è associato ai raggi del sole, ma anche alla produttività di una giornata che inizia presto e perciò più redditizia.
Commentate ora su Le Espressioni su Instagram